Sabato 4 maggio, al Parco Ducale, si è concluso il progetto “Teniamoci in Contatto – Educare alle Differenze”, con una “Camminata per educare alle differenze” con tutti gli alunni, le alunne e i genitori delle classi delle scuole primarie e secondarie della città che hanno aderito al progetto in oggetto. Al termine c’è stato un momento di festa, con musica e performance e il dono a cittadine e cittadini di un aquilone di carta, simbolo di libertà, empatia e consapevolezza.

La classe 3C della scuola Bottego ha colto l’opportunità di partecipare attivamente al progetto “Teniamoci in Contatto – Educare alle Differenze”, promosso dal Comune di Parma e dall’associazione Zona Franca, in collaborazione con Teatro del Cerchio, Europa Teatri, Lenz Fondazione, Associazione Micro Macro, Solares Fondazione delle Arti, Teatro del Tempo.

Quest’iniziativa ha l’obiettivo di sensibilizzare i giovani al rispetto delle diversità, combattendo fenomeni come la violenza contro le donne, il bullismo, la discriminazione, il razzismo, l’omofobia e il disagio relazionale.

Il cuore del progetto risiede nei laboratori teatrali, un’esperienza coinvolgente che ha consentito agli studenti di esplorare le proprie emozioni e sviluppare una maggiore consapevolezza delle differenze individuali e collettive. Attraverso il teatro, gli studenti hanno avuto l’opportunità di esprimersi liberamente, imparando a comunicare in modo efficace e a valorizzare le proprie peculiarità, così come quelle degli altri.

Il tema centrale di quest’anno, “L’Educazione Sentimentale”, ha offerto agli insegnanti un’occasione unica per guidare le classi nell’identificare e nell‘esprimere le proprie emozioni in un contesto di rispetto reciproco. È stato un percorso che ha incoraggiato gli studenti a gestire le tensioni emotive, a canalizzare la rabbia e l’aggressività in modi costruttivi e, soprattutto, a prevenire qualsiasi forma di violenza attraverso il dialogo e il confronto.

I laboratori teatrali, dieci incontri da due ore ciascuno, non sono stati solo un’opportunità di crescita personale, ma anche un momento di coesione e collaborazione all’interno della classe. Lavorando insieme, gli studenti hanno imparato a valorizzare le differenze e a riconoscere la ricchezza che ogni individuo porta con sé.

Oltre a promuovere il rispetto delle diversità, questo progetto ha anche contribuito a potenziare le capacità di apprendimento degli studenti. Attraverso il teatro, infatti, si sono stimolate competenze trasversali come l’ascolto attivo, il confronto costruttivo e il lavoro di gruppo.

L’insegnante della classe 3C, Chiara Benatti, che ha accompagnato gli alunni in quest’avventura, afferma: “Ci sono “canali espressivi” con chiavi speciali che aprono porte speciali…
Il teatro è tra questi. Un tempo ed un luogo nel quale ognuno/a, se vuole, puo’ “mettersi in gioco” azzerando ruoli sociali e differenze potenzialmente “escludenti”, discriminanti.
Un luogo ed un tempo nel quale ognuno/a col proprio zaino sulle spalle , percorre un tratto in condivisione, in esplorazione di sé e dei propri compagni e compagne di viaggio. E alla fine si scopre “trasformato/a” dal percorso, scopre che nel cammino si sono consolidati legami, intessute relazione del “fare insieme”.

Gli alunni e le alunne hanno messo in scena ” La città della rabbia”.

La loro performance è visibile al seguente link: https://youtu.be/s1jSvPSo1N4.

“Come insegnante”, afferma ancora Chiara, “la mia formazione , per mia fortuna, ha sempre previsto un accesso all’ esperienza teatrale. Un’esperienza nella quale il percorso si costruisce insieme, nulla è prestabilito, se non le modalità di approccio alle proprie emozioni e ai propri pensieri. Il tema è sviscerato coi bambini e le bambine, il “copione” è proprio riportare i loro pensieri e le loro emozioni. “La città della rabbia” non era un titolo previsto all’ inizio, ma è stato frutto delle emozioni e dei pensieri espressi durante i laboratori.

L’ attrice Claudia Nizzoli di Solares, Fondazione delle Arti, che ha guidato gli alunni in questo percorso, ha “incanalato” ciò che emergeva via via, di volta in volta, si è costruito insieme…” e ha introdotto la loro rappresentazione con queste parole:

La città della rabbia è un luogo nel quale tutti, almeno una volta abbiamo vissuto.
Tutti abbiamo guidato in mezzo al traffico arrabbiato o passeggiato in mezzo a case “dalla faccia cattiva”. Una fiaba prima scritta da tante mani diverse, con parole, riflessioni, risate e qualche lacrima, poi disegnata con pennarelli rossi sui fogli e alla fine messa in scena.
Due sono le domande che ci hanno condotto: “Cosa ti fa arrabbiare?” e “Nella città della rabbia si vive bene?“, domande che ora vi riproponiamo sicuri che la riflessione sulla rabbia faccia bene anche da adulti.
Entrate con noi nella città della rabbia in questa fiaba dove tutto è arrabbiato, ma proprio tutto: scoiattoli e uccellini, macchine e case, bambini e parchi giochi.
Venite con noi nella città della rabbia “un luogo senza giochi, nel quale c’è sempre la guerra, e i bambini non sono felici” e aiutateci a trasformarla in qualcosa di diverso.
Impariamo a trasformare e trasformarci.
Insieme.”

La partecipazione della classe 3C al progetto “Teniamoci in Contatto – Educare alle Differenze” è stata un’esperienza preziosa che ha lasciato un’impronta significativa nel percorso educativo degli studenti.

E’ stata molto apprezzata anche dai genitori che hanno potuto ammirare i loro figli mettersi in gioco, conoscendo la fatica, il lavoro, l’emozione, la paura di sbagliare, la soddisfazione e tutto quello che c’è dietro uno spettacolo.

Una mamma afferma:” È una grande ricchezza che i nostri bambini hanno avuto la fortuna di vivere…sia il giorno dello spettacolo che ieri mattina sono stati due momenti di grande condivisione, sia per i bambini che per noi genitori…grazie davvero di cuore per l’ impegno e la disponibilità.”

Siamo grati al Comune di Parma e al Solares Fondazione delle Arti per aver reso possibile questa opportunità e siamo fiduciosi che gli insegnamenti tratti da questo percorso continueranno a influenzare positivamente la vita dei nostri giovani studenti.